Considerazioni che possono essere oggetto per una nostra discussione
È laboratorio perché si lavora direttamente alla realizzazione di un’opera
È seminario perché il percorso laboratoriale viene supportato da introduzione e discussione -revisione di gruppo teorica continua.
La revisione la si intende, fin dal principio, prevalentemente “incerta”. Il ruolo del docente che propone non è quello di valutare i risultati ottenuti ma quello di favorire i processi di discussione e di confronto tra i partecipanti. I lavori in corso potranno (si auspica) aprire a nuove possibilità di ricerca e invenzione; ovvero ad un ulteriore seminario.
Anche in un’eventuale proposta del gruppo per un nuovo ciclo di incontri-seminario, il ruolo del docente sarà quello di organizzare e predisporre (con materiale teorico e ipotesi di lavoro) un nuovo progetto didattico.
DAL COLLAGE ALLA PITTURA E RITORNO
Laboratorio tecnico per la messa in discussione della tecnica
Premessa
Partendo dal concetto di revisione del medium operato dalle avanguardie del primo ‘900, ma già prefigurato dai procedimenti e dalle ricerche degli artisti del post impressionismo, l'obiettivo è quella di realizzare un piccolo laboratorio - seminario di composizione e scomposizione dell'immagine usando la tecnica del collage e il suo sviluppo grafico-pittorico.
Con l’avvento delle avanguardie del secolo scorso una certa omogeneità dal punto di vista della tecnica si è frammentata in numerose sperimentazioni e contaminazioni tra medium che hanno prodotto reciproche influenze, cambiando radicalmente i processi costitutivi e le nozioni stesse di opera e di immagine.Tutto quello che una volta l’oggetto artistico rappresentava, la sua unicità, l’insieme dei procedimenti tecnici che tradizionalmente venivano trasmessi di scuola in scuola o mediante i libri (i trattati pittorici del rinascimento, la costituzione delle accademie, la ripartizione precisa delle arti sulla base delle procedure tecniche), viene progressivamente messo in crisi, decostruito.
Svolgimento
Il seminario si articola su 4 incontri
I quattro incontri si terranno flessibilmente nell’arco dell’intera giornata
Indicazioni di metodo
• Scegliere una o più fotografie/stampe di piccolo formato che rappresentino un’opera pittorica, scultorea o altro a scelta (dal web, ritagliata da libri o testi di storia dell’arte, riviste ...ecc...)
• Scomporre l’immagine ritagliandola secondo criteri a scelta o ispirati da procedimenti di altri artisti (per esempio artisti che utilizzano o hanno utilizzato la pratica del collage come progetto, rivisitazione dell’immagine, decostruzione, o autonomamente senza soluzione di continuità tra un linguaggio e l’altro)
• Realizzare uno o più collage usando la tecnica che si desidera
• Usare il collage come riferimento per realizzare una serie di piccoli dipinti anche variandone ulteriormente forme e colori.
Bibliografia?
Walter Benjamin parla di perdita dell’aura quando analizza nei primi anni del ‘900 le conseguenze dell’avvento della fotografia e del cinema come arte “di massa” in contrapposizione con il concetto del qui e ora (sic et nunc) dell’opera.
Filiberto Menna nel suo testo “Linea analitica dell’arte moderna” afferma che si può definire moderno solo l’atteggiamento di chi opera mettendo in discussione, e in parte fondando su tale discussione il suo procedimento, ovvero il metodo che porta alla creazione dell’opera stessa.
Il testo “postproduction” di Nicolas Bourriaud compie invece una carrellata nell’arte dagli anni ’60 del novecento dimostrando come questa perdita di autorialità e la mancanza di unicità porti molti artisti a citare in continuazione opere precedenti, trasformando però il lavoro o il senso del lavoro “rubato” operando sia sul medium (e quindi sul procedimento, sulla tecnica e sul metodo) che sullo statuto stesso dell’opera.
IL DISEGNO COME PRATICA DI ACCECAMENTO
Premessa
Derrida (nota bibliografica) sviluppa il concetto di disegno come pratica di accecamento, cioè come risultato di un processo mentale, di comprensione prevalentemente interiore e di concettualizzazione della realtà. Il seminario, si prefigge di esplorare metodi, tecniche e procedimenti di realizzazione che prescindano dalla visione diretta. Si partirà dal considerare il disegno come il risultato di un pensiero, una sintesi mentale di forme che si sono sì lette con la vista, ma che vengono poi elaborate (comprese) con gli strumenti della cultura e del ragionamento.
Il tracciare è già di per sé una pratica di invisibilità, in quanto più che mostrare, definisce, marca il bordo, “…dà a vedere ciò che ripartisce, ciò che separa, esso stesso, in quanto linea pura in fondo si sottrae alla vista…”[1].
A partire da queste premesse e da altre che saranno esplicitate in fase di proposta, il seminario, proverà quindi ad estremizzare il procedimento tecnico, elaborando (escogitando) modalità di lavoro che avranno come filo conduttore la privazione della vista, o per lo meno la visione diretta del soggetto nei modi intesi tradizionalmente nella pratica del disegno dal vero.
Il seminario si svolgerà in incontri che avranno come durata l’intera giornata…. (con orari flessibili)?
Numero di lezioni -incontri
2
Pratiche
Disegnare alla cieca con la carta carbone
Disegnare da fermi soggetti che si muovono
Disegnare a memoria
Disegnare in movimento soggetti fermi
Disegnare al buio
Disegnare su supporto estremamente piccolo (o un soggetto piccolo disegnato grande)
Disegnare su supporto estremamente grande (o un soggetto grande disegnato piccolo)
Materiali
Fogli di carta
Carta carbone
Matite
Carboncino
China
Pennelli
Considerazioni che possono essere oggetto per una nostra discussione
È laboratorio perché si lavora direttamente alla realizzazione di un’opera
È seminario perché il percorso laboratoriale viene supportato da introduzione e discussione -revisione di gruppo teorica continua.
La revisione la si intende, fin dal principio, prevalentemente “incerta”. Il ruolo del docente che propone non è quello di valutare i risultati ottenuti ma quello di favorire i processi di discussione e di confronto tra i partecipanti. I lavori in corso potranno (si auspica) aprire a nuove possibilità di ricerca e invenzione; ovvero ad un ulteriore seminario.
Anche in un’eventuale proposta del gruppo per un nuovo ciclo di incontri-seminario, il ruolo del docente sarà quello di organizzare e predisporre (con materiale teorico e ipotesi di lavoro) un nuovo progetto didattico.
DAL COLLAGE ALLA PITTURA E RITORNO
Laboratorio tecnico per la messa in discussione della tecnica
Premessa
Partendo dal concetto di revisione del medium operato dalle avanguardie del primo ‘900, ma già prefigurato dai procedimenti e dalle ricerche degli artisti del post impressionismo, l'obiettivo è quella di realizzare un piccolo laboratorio - seminario di composizione e scomposizione dell'immagine usando la tecnica del collage e il suo sviluppo grafico-pittorico.
Con l’avvento delle avanguardie del secolo scorso una certa omogeneità dal punto di vista della tecnica si è frammentata in numerose sperimentazioni e contaminazioni tra medium che hanno prodotto reciproche influenze, cambiando radicalmente i processi costitutivi e le nozioni stesse di opera e di immagine.Tutto quello che una volta l’oggetto artistico rappresentava, la sua unicità, l’insieme dei procedimenti tecnici che tradizionalmente venivano trasmessi di scuola in scuola o mediante i libri (i trattati pittorici del rinascimento, la costituzione delle accademie, la ripartizione precisa delle arti sulla base delle procedure tecniche), viene progressivamente messo in crisi, decostruito.
Svolgimento
Il seminario si articola su 4 incontri
I quattro incontri si terranno flessibilmente nell’arco dell’intera giornata
Indicazioni di metodo
• Scegliere una o più fotografie/stampe di piccolo formato che rappresentino un’opera pittorica, scultorea o altro a scelta (dal web, ritagliata da libri o testi di storia dell’arte, riviste ...ecc...)
• Scomporre l’immagine ritagliandola secondo criteri a scelta o ispirati da procedimenti di altri artisti (per esempio artisti che utilizzano o hanno utilizzato la pratica del collage come progetto, rivisitazione dell’immagine, decostruzione, o autonomamente senza soluzione di continuità tra un linguaggio e l’altro)
• Realizzare uno o più collage usando la tecnica che si desidera
• Usare il collage come riferimento per realizzare una serie di piccoli dipinti anche variandone ulteriormente forme e colori.
Bibliografia?
Walter Benjamin parla di perdita dell’aura quando analizza nei primi anni del ‘900 le conseguenze dell’avvento della fotografia e del cinema come arte “di massa” in contrapposizione con il concetto del qui e ora (sic et nunc) dell’opera.
Filiberto Menna nel suo testo “Linea analitica dell’arte moderna” afferma che si può definire moderno solo l’atteggiamento di chi opera mettendo in discussione, e in parte fondando su tale discussione il suo procedimento, ovvero il metodo che porta alla creazione dell’opera stessa.
Il testo “postproduction” di Nicolas Bourriaud compie invece una carrellata nell’arte dagli anni ’60 del novecento dimostrando come questa perdita di autorialità e la mancanza di unicità porti molti artisti a citare in continuazione opere precedenti, trasformando però il lavoro o il senso del lavoro “rubato” operando sia sul medium (e quindi sul procedimento, sulla tecnica e sul metodo) che sullo statuto stesso dell’opera.
IL DISEGNO COME PRATICA DI ACCECAMENTO
Premessa
Derrida (nota bibliografica) sviluppa il concetto di disegno come pratica di accecamento, cioè come risultato di un processo mentale, di comprensione prevalentemente interiore e di concettualizzazione della realtà. Il seminario, si prefigge di esplorare metodi, tecniche e procedimenti di realizzazione che prescindano dalla visione diretta. Si partirà dal considerare il disegno come il risultato di un pensiero, una sintesi mentale di forme che si sono sì lette con la vista, ma che vengono poi elaborate (comprese) con gli strumenti della cultura e del ragionamento.
Il tracciare è già di per sé una pratica di invisibilità, in quanto più che mostrare, definisce, marca il bordo, “…dà a vedere ciò che ripartisce, ciò che separa, esso stesso, in quanto linea pura in fondo si sottrae alla vista…”[1].
A partire da queste premesse e da altre che saranno esplicitate in fase di proposta, il seminario, proverà quindi ad estremizzare il procedimento tecnico, elaborando (escogitando) modalità di lavoro che avranno come filo conduttore la privazione della vista, o per lo meno la visione diretta del soggetto nei modi intesi tradizionalmente nella pratica del disegno dal vero.
Il seminario si svolgerà in incontri che avranno come durata l’intera giornata…. (con orari flessibili)?
Numero di lezioni -incontri
2
Pratiche
Disegnare alla cieca con la carta carbone
Disegnare da fermi soggetti che si muovono
Disegnare a memoria
Disegnare in movimento soggetti fermi
Disegnare al buio
Disegnare su supporto estremamente piccolo (o un soggetto piccolo disegnato grande)
Disegnare su supporto estremamente grande (o un soggetto grande disegnato piccolo)
Materiali
Fogli di carta
Carta carbone
Matite
Carboncino
China
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